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ESERCIZIO PROVVISORIO DI BILANCIO, L’ULTIMO DEI FALLIMENTI DI UN PRESIDENTE CHE SCAPPA DAL CONSIGLIO. TRASPORTI, SOCIALE, GIOVANI: IL 23 NOVEMBRE SI PUÒ CAMBIARE

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Venezia, 30 settembre 2025 – Mentre Zaia disertava platealmente la seduta di Consiglio dove avrebbe dovuto spiegare l’adozione dell’esercizio provvisorio di bilancio, in aula le opposizioni unite hanno rimarcato tutti i motivi d’insoddisfazione per questo esito voluto dalla Giunta stessa e dal suo vertice. «Aver fissato la data delle elezioni l’ultimo giorno utile -commenta Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle- ha comportato seri problemi, poiché i nuovi organi amministrativi non potranno votare il bilancio 2026 entro la fine di quest’anno. Quindi si può dire che varare l’esercizio provvisorio è un preciso esito della volontà di Zaia, che non ha concordato la data delle elezioni con le minoranze, ma ha messo in difficoltà anche chi si troverà ad amministrare il Veneto nei prossimi cinque anni. Altre Regioni al voto un anno fa si sono comportate diversamente».

La consigliera è preoccupata per le conseguenze di questo passaggio: «Durante i mesi in cui l’attenzione sarà dedicata alle Olimpiadi di Cortina, la gestione finanziaria della Regione sarà soggetta a limiti stringenti, quali il divieto d’indebitamento e di contrarre nuovi mutui, la spesa sarà solo quella corrente o per lavori di somma urgenza, gli impegni limitati a un dodicesimo mensile. Sommata alla fuga di oggi, l’ennesima del presidente di Regione più assenteista d’Italia, è proprio una fine ingloriosa per una classe politica che si vanta di essere la più apprezzata dalle cittadine e dai cittadini. E anzi, è il coronamento di cinque anni fallimentari nella soluzione dei problemi».

Baldin elenca le partite sospese, che non troveranno giocoforza soddisfazione nemmeno nel prossimo bilancio: «Potrei iniziare dal fatto che il Veneto è rimasto una delle pochissime Regioni italiane a non aver riformato le IPAB, oppure rivendicare che anche gli stessi partiti della maggioranza sono ora ben consapevoli di dover applicare l’addizionale dell’IRPEF ai redditi più alti, cosa che hanno pervicacemente rifiutato in questi anni e che avrebbe invece consentito di incrementare notevolmente la spesa per le politiche sociali destinate alle persone in sofferenza. Ad esempio, ristrutturando le tantissime case sfitte e inagibili di ATER per poi riassegnarle, e ancora acquisire nuovi immobili alle esigenze abitative delle studentesse e degli studenti universitari».

A proposito di giovani, Zaia ha detto di dedicare loro il suo futuro impegno da consigliere regionale: «Peccato che in questi cinque anni, come in tutti quelli precedenti a sua guida -prosegue l’esponente del M5S- non abbia fatto niente di tutto ciò. Quando avevo chiesto la gratuità del trasporto pubblico per le ragazze e i ragazzi under 26 (come sperimentato dall’Emilia-Romagna) si è girato dall’altra parte, lo stesso riguardo il biglietto unico ormai diffuso in tutta Italia, senza distinzione di colore politico. In un territorio, vale ricordarlo, dove le ferrovie spesso e volentieri non sono collegate agli aeroporti, e chi verrà ad assistere alle Olimpiadi se ne accorgerà presto».

Seconda regione per consumo di suolo e conseguente rischio idrogeologico ad ogni maltempo, al top nella triste classifica delle morti nei luoghi di lavoro (anche per non aver investito negli SPISAL), le imprese che soffrono i dazi di Trump amico della “filiera”: il quadro del Veneto 2020-2025 è sempre più fosco. «E me ne rendo conto -conclude Erika Baldin- con particolare riferimento alla mia terra, ovvero l’area meridionale della Città Metropolitana di Venezia, abbandonata a se stessa come se fosse abitata da cittadine e cittadini di serie B. Mi riferisco al mancato studio di fattibilità della ferrovia Chioggia-Padova, alle inerzie e lungaggini relative alla Romea strada di morte, ai vaporetti sovraffollati e senza servizi igienici. Il 23 novembre c’è la possibilità di invertire la rotta di 180 gradi, di un cambiamento epocale». 

erika baldin

The author erika baldin

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