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Venezia, 10 febbraio 2022 – «Il rinvio a giudizio di Rigoli e Simionato è la conferma che la vicenda dei tamponi rapidi e della gestione della pandemia nella seconda fase in Veneto è tutt’altro che conclusa. Il presidente Zaia adesso dovrebbe chiedere scusa a Crisanti. Se lo avesse ascoltato, invece di lavorare per “mandarlo allo schianto”, forse avremmo visto un film diverso e meno drammatico negli ospedali, nelle terapie intensive e nelle Rsa, specie durante la seconda ondata. Aspettiamo il presidente Zaia in Consiglio regionale per la relazione finale della Commissione d’inchiesta Covid dove chiederemo una volta per tutte di chiarire le questioni ancora aperte e garantire la trasparenza che finora è mancata. Non ritiene il presidente Zaia di proporre una modifica, proprio sul punto uso dei tamponi rapidi negli ospedali e nelle Rsa, alla relazione della sua maggioranza, alla luce del rinvio a giudizio di Rigoli e Simionato?».

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

Tags : CoronaviruscovidCrisantipandemiatamponi rapidiZaia
erika baldin

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