Venezia, 30 luglio 2025 – Finalmente, dopo quattro mesi, giungono notizie relative allo sversamento di idrocarburi nel bacino di Val da Rio a Chioggia, avvenuto lo scorso 25 marzo. La capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, Erika Baldin, aveva infatti interpellato la Giunta veneta per ragguagli circa l’inquinamento nel tratto di laguna e la commestibilità del pescato: stamane la risposta in aula dell’esecutivo, che cita un report di ARPAV del 14 maggio.
«Secondo questi dati -spiega la consigliera- gli standard di qualità delle acque non sono stati oltrepassati dalla presenza di tali idrocarburi, rimanendo al di sotto del limite di quantificazione delle analisi, esteso ad ulteriori sostanze pericolose. Per quanto riguarda la fauna ittica, l’ULSS 3 aveva riferito a fine aprile alla Direzione veterinaria che nella zona dello sversamento la pesca non è autorizzata, mentre gli esiti relativi agli allevamenti di molluschi circostanti non hanno denotato una variazione significativa dei livelli».
Una buona notizia, insomma, anche se ancora molto c’è da fare per prevenire simili comportamenti: «Oltre a risalire agli autori materiali della perdita di gasolio, che per molte ore aveva tenuto Chioggia e la laguna con il fiato sospeso -conclude Baldin- non bisogna dimenticare che atti del genere continuano correntemente a ripetersi, come immortalato dalle immagini pubblicate anche nei giorni scorsi da parte di alcuni organi d’informazione locale. Occorre prendere coscienza del problema, attraverso campagne informative e moniti delle associazioni di categoria: il mare e la laguna sono di tutte e di tutti, e non possono essere sfregiati dall’azione di singoli sconsiderati o da incidenti evitabili».