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Relazione della commissione parlamentare d’inchiesta su Bonifica Venezia – Porto Marghera, M5S annuncia interrogazione e richiesta di accesso agli atti: “Confermati i nostri sospetti. La Regione ha gravi responsabilità, sui controlli. Continuiamo a scavare”

porto-Marghera

La relazione sullo stato di avanzamento dei lavori di bonifica nel Sito di interesse nazionale (Sin) di Venezia-Porto Marghera da parte della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti punta il dito contro il Consorzio Venezia Nuova, incaricato della messa in sicurezza della gran parte delle sponde lagunari: “Nessuna verifica sul sistema di assegnazione dei subappalti e sui relativi corrispettivi”. Sotto accusa anche il sistema dei collaudi parziali: “Spreco di risorse”.

La consigliera regionale di Venezia del M5S Erika Baldin commenta la relazione: “E’ la gravissima conferma di quanto già emerso in commissione e dei sospetti che denunciavamo da tempo. I collaudi effettuati sui singoli manufatti realizzati, e non sull’opera nel suo complesso rappresentano solo un grande sperpero di denaro pubblico, in quanto inutili”.

Il capogruppo Berti ricorda il legame con il Mose: “Oltre che per il fatto che siano coinvolte le stese società, come il Consorzio Venezia Nuova, anche per i metodi di collaudo la bonifica di Porto Marghera è imparentata con il Mose, l’opera che ha visto la più grande tangente della storia d’Italia, per la quale Galan non sta pagando molto, visto che è ancora deputato e non sta in carcere. Quella di oggi è una nuova pagina della mala politica veneta.

Ricordiamo che per questo fallimento, quegli incarichi per i collaudi, oggetto della relazione, costituivano nientemeno che una sorta di premio per dirigenti ministeriali, alti funzionari regionali, assessori e capi di gabinetto”.

I 5 Stelle puntano il dito contro il Consorzio Venezia Nuova, incaricato della messa in sicurezza della gran parte delle sponde lagunari, e contro il sistema regionale dei controlli: “Uno dei dati più vergognosi è che a fronte di un importo di lavori eseguiti pari a 586.989.935 euro i compensi complessivamente liquidati, sinora, ai collaudatori ammontano a 1.519.352,19 euro, a fronte di un fatturato dell’importo di 1.544.352,39 euro. Si tratta di compensi che variano, per ciascun intervento di collaudo, da circa 3 mila euro a circa 100 mila euro, con una serie di passaggi intermedi di diverse decine di migliaia di euro.

Lo Stato fino ad ora ha sostenuto la spesa complessiva di 781,6 milioni di euro, con la realizzazione di circa il 94 per cento delle opere previste. E mancano ancora ben 250 milioni di euro circa. Quanto ancora dobbiamo pagare noi cittadini a causa dell’incapacità e degli sprechi che la politica non è in grado di fermare?

Questa è una grave responsabilità del sistema regionale dei controlli, che non risulta aver svolto il suo compito”.

l M5S annunciano azioni politiche e sul territorio.

Berti: “Stiamo chiedendo un accesso agli atti e abbiamo preparato un’interrogazione. Quello che è emerso dalla commissione è grave e bisogna continuare a scavare.”

Baldin: “Insieme al Meetup Grillivenezia stiamo organizzando una serie di eventi chiamati “Toxic Venice” per informare la cittadinanza di questo scandalo. L’unico modo per porre fine a tutto questo è mandare a casa questa classe dirigente, e un segnale forte possiamo darlo a partire dalle prossime elezioni amministrative”.

erika baldin

The author erika baldin

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