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PREVEDIBILE L’INVASIONE DELLA PORRACCHIA NEI CANALI DELLA RIVIERA DEL BRENTA. A DICEMBRE IL CONSIGLIO BOCCIÒ IL MIO EMENDAMENTO PER FINANZIARNE LA RIMOZIONE

Venezia, 3 luglio 2023 – Un prato fiorito, in piena estate. L’immagine amena, tipica dei paesaggi collinari e montani, diventa fuori luogo se ad ospitare la fioritura sono i canali navigabili della Riviera del Brenta: sono gli effetti della Ludwigia hexapetala, più comunemente nota come porracchia, che da tempo ha messo radici nei fondali del Naviglio e del canale Novissimo, rendendoli in estate simili a lunghe distese erbacee e provocando la morte per anossia della fauna ittica fluviale.

«Non solo -nota Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale- poiché ai danni per l’ambiente si aggiungono quelli che investono le attività economiche, le quali dal percorso del Brenta traggono sussistenza. Come, ad esempio, il trasporto di numerosi turisti attraverso i burchielli».

La consigliera riporta il grido di dolore delle amministrazioni locali: «Lo scorso anno -spiega Baldin- il Genio Civile aveva iniziato l’opera di eradicamento della pianta infestante nel canale Taglio, ma senza esiti sufficienti, data l’invasività della specie che da Oriago, Malcontenta e dalla conca di Moranzani si è diffusa anche nei territori dei Comuni limitrofi come Campagna Lupia».

Enti locali che hanno sempre meno risorse per intervenire in modo efficace: «Peccato -ricorda Baldin- che lo scorso dicembre, in sede di approvazione del bilancio regionale, la maggioranza di centrodestra che regge il Consiglio da circa trent’anni abbia bocciato il mio emendamento al disegno di legge collegato, che (qualora fosse stato approvato) avrebbe garantito fondi destinati proprio a estirpare la porracchia, venendo incontro alle richieste di amministratori e imprese».

Anche un altro emendamento utile al territorio rivierasco era stato respinto: «Si trattava -continua la coordinatrice metropolitana del M5S- di supportare il Comune di Mira nella gestione e manutenzione dei dieci ponti mobili, che attualmente grava solo sopra le casse della città veneziana. Un fardello insostenibile, in epoca di continui tagli ai bilanci civici». Eppure l’infrastruttura navigabile è pertinenza della Regione: «Ma essa si gira dall’altra parte quando si parla della Riviera. Io farò il contrario, continuando a occuparmene e facendomi interprete dei suoi bisogni. Ritenterò di ottenere questi finanziamenti anche nella prossima sessione di bilancio», conclude Erika Baldin.

erika baldin: