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ELEZIONI REGIONALI, IL MIO VIDEO

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Da 5 anni lotto, ogni giorno, per i diritti e le istanze di chi viene considerato di serie B.

Quelli che in questo Veneto imperfetto sono gli ultimi, per me sono i primi.

Mi vorrebbero muta e mansueta, ma io non mollo!

Anche per questo, il 20 e 21 settembre, alle elezioni regionali del Veneto, chiedo il tuo voto.

Nella circoscrizione di Venezia, sulla scheda vai a fianco del simbolo “Movimento 5 Stelle” e scrivi BALDIN.

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Comunicati stampa

POLITICA E ISTITUZIONI RACCOLGANO L’APPELLO PER CONSENTIRE AI DETENUTI DI ALTA SICUREZZA DI PARTECIPARE ALLA REDAZIONE DI “RISTRETTI ORIZZONTI” NEL CARCERE DI PADOVA

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Venezia, 12 maggio 2025 – Sono quasi trent’anni che, nel carcere padovano Due Palazzi, la redazione della rivista Ristretti Orizzonti racconta dall’interno la vita tra le sbarre, impegnando quotidianamente una cinquantina di detenuti e contribuendo al loro futuro reinserimento nella società. Tra essi, circa dieci provengono dal circuito Alta Sicurezza e sono operativi dal 2013. Tuttavia, il 27 febbraio scorso, il direttore generale del Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria che si occupa proprio delle persone ristrette, ha emanato una circolare che limita gli orari nei quali costoro possono svolgere attività assieme ai detenuti comuni, mantenendoli invece in cella: in loro sostegno trentacinque docenti universitari italiani hanno sottoscritto un appello al DAP, affinché la situazione venga rimessa in pristino e i carcerati di Alta Sicurezza possano continuare a collaborare con la redazione.

«Mi unisco all’appello e lo faccio mio -commenta Erika Baldin, capogruppo del M5S al Consiglio regionale del Veneto- rivolgendolo anche alla politica e alle istituzioni. Non solo perché Ristretti Orizzonti è un’eccellenza nazionale riconosciuta quale modello nel trattamento dei detenuti verso il reinserimento nella società, ma anche perché se non sono stati commessi ulteriori illeciti la regressione dei diritti può perfino essere impugnata». La consigliera ricorda che «secondo il dettato costituzionale, la pena ha anche un significato rieducativo, e tra le persone reinserite nel lavoro è molto basso il rischio di recidiva». Dietro la decisione dei vertici del DAP, secondo i docenti che hanno firmato l’appello, sta direttamente il governo: «La materia -nota Baldin- è infatti in capo al sottosegretario Delmastro di Fratelli d’Italia, mentre l’omologo leghista Ostellari ha la delega al trattamento dei detenuti».

L’esponente del M5S valuta «assurda l’ulteriore restrizione degli orari di apertura delle cosiddette “camere di pernottamento”, che ha il solo scopo di mortificare la risocializzazione di coloro che pur si sono macchiati di gravi delitti, e mette in ulteriori difficoltà una realtà lavorativa che necessita anzi di risorse per andare avanti. Duemila visite giornaliere al sito, 48 pagine stampate ogni due mesi, un notiziario quotidiano seguitissimo nel settore, incontri con l’esterno e preziosi dossier non possono tramontare perché lo impone una visione calata dall’alto, inutilmente repressiva, assurdamente refrattaria alla realtà. Proprio al Due Palazzi c’è chi, entrato con l’ergastolo ostativo, ne è uscito con due lauree conseguite studiando in carcere: perché ora negare ideologicamente alcuna chance di ravvedimento anche ad altri?», conclude Erika Baldin.

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Comunicati stampa

LA REGIONE ASCOLTI L’APPELLO DEGLI OPERAI DI VERSALIS: GARANTIRE UN FUTURO INDUSTRIALE A PORTO MARGHERA NELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA, SALVANDO I POSTI DI LAVORO

ALTRO

Venezia, 24 aprile 2025 – Il recente sciopero dei dipendenti di Versalis, l’azienda chimica del gruppo ENI a Porto Marghera, ha acceso un faro riguardo il futuro del sito industriale alle soglie della laguna. Tra una Zona Logistica Semplificata in espansione, ma ancora carente di certezze finanziarie per i prossimi anni, e una transizione ecologica annunciata e non del tutto effettiva, dell’argomento si occuperà anche il Consiglio regionale del Veneto.

«Ho infatti depositato -esordisce Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle- una mozione per impegnare la giunta Zaia, ed eventualmente anche quella che le subentrerà, a convocare la direzione dello stabilimento, per conoscerne le intenzioni in merito alla permanenza in loco e al rilancio degli investimenti». L’atto è stato sottoscritto dall’intera minoranza, ovvero i gruppi del Partito Democratico, di Europa Verde, del Veneto che Vogliamo, più il portavoce delle opposizioni Arturo Lorenzoni.

Tra gli obiettivi, anche l’apertura di un tavolo permanente di confronto tra la Regione, l’impresa, gli enti locali e i sindacati: «La riconversione ecologica -prosegue la consigliera- necessita trasparenza, così come il piano industriale per la chimica fine. Non solo allo scopo di fornire garanzie occupazionali alla forza lavoro attuale, ma anche per tranquillizzare chi a Marghera, Malcontenta e Fusina ci abita. Ecco perché la Giunta regionale dovrebbe promuovere un serio piano di bonifiche, propedeutico a nuovi insediamenti green e alla valorizzazione delle competenze presenti, una vera eccellenza operaia in Italia e in Europa».

L’ente poi dovrebbe riferire periodicamente gli sviluppi della vertenza e delle iniziative intraprese alle competenti Commissioni permanenti del Consiglio regionale: «Il ruolo della Regione Veneto -continua Baldin- è insostituibile sia in materia di tutela ambientale e di disinquinamento, sia di sviluppo industriale e delle risorse umane, nonché relativamente alla logistica e infrastrutturazione portuale. Non può quindi sfuggire ai suoi doveri statutari, poiché il personale di Versalis in manifestazione a Mestre il 16 aprile ha chiesto l’esplicito impegno dell’esecutivo regionale in tema di garanzie occupazionali e   percorsi di formazione».

Non secondaria la relazione con il governo nazionale: «Al Ministero delle Imprese -aggiunge l’esponente del M5S- è aperto un tavolo di crisi relativo alla chiusura di tutti gli stabilimenti di cracking, che trattano la chimica di base. Il quadro italiano è analogamente preoccupante, segnato dalla dismissione di siti produttivi, dalla delocalizzazione in ambiti meno protetti, sindacalizzati e onerosi, dal solito sistema dei subappalti al ribasso e dalla mancanza di attenzioni verso i territori dove le aziende sono ubicate, oltre che della salute delle lavoratrici e dei lavoratori».

Al centro dell’attenzione c’è proprio Versalis: «La società del gruppo ENI, che a Marghera vorrebbe accendere anche un inceneritore di fanghi già respinto dai Comuni di Venezia e di Mira -conclude Erika Baldin- nel 2022 decideva di chiudere a sua volta l’impianto di cracking, in grado di produrre fino a 20mila tonnellate annue di polistirene.

E a fine marzo di quest’anno ha dichiarato, tramite il suo amministratore delegato, che sono allo studio investimenti differenti, comunque lontani dall’area veneziana. A questa domanda di futuro, come reagisce la Regione? Mi pare chiaro che non se ne esce senza un ritrovato equilibrio tra la produzione di energia pulita, la chimica fine, l’alto valore aggiunto del know-how operaio, la sostenibilità della logistica, soprattutto l’innovazione e la ricerca di nuovi materiali».

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