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MORTI SUL LAVORO, VENETO ANCORA AL SECONDO POSTO: LA REGIONE ASSUMA I TECNICI SPISAL COME PROMESSO NEL 2018

Venezia, 10 gennaio 2024 – «Con 91 infortuni mortali il Veneto si conferma anche nel 2023 la seconda regione d’Italia per numero di morti sul luogo di lavoro, superata solo dalla Lombardia. Il dato, agghiacciante, si riferisce al tragico conteggio dell’Osservatorio nazionale di Bologna, reso noto dal quotidiano “L’Avvenire”. Secondo l’Osservatorio, lo scorso anno si sono registrati 985 decessi nei luoghi di lavoro a livello nazionale. Il 9,2% di questi decessi è avvenuto in Veneto e ciò colloca la nostra regione nella fascia di rischio “rossa”, al 12° posto per pericolosità intesa come incidenza degli infortuni mortali in rapporto al numero di abitanti: insomma, in Veneto il rischio di morire sul lavoro è più alto della media nazionale. Ciò significa che nella nostra regione la sicurezza sul lavoro è più bassa che altrove». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, che commenta: «dove sono i 60 nuovi tecnici della prevenzione promessi dalla Regione ancora nel 2018, in occasione della stipula del Patto regionale per la sicurezza sul lavoro?»

«La Giunta si era impegnata con le organizzazioni sindacali e le parti datoriali a colmare le lacune negli organici degli Spisal delle Ulss venete. Dove sono oggi quei professionisti? Le carenze d’organico restano gravissime. Di recente, la maggioranza di Zaia ha bocciato il mio emendamento al Documento di Economia e Finanza Regionale che chiedeva il “rafforzamento dell’organico relativo agli ispettori SPISAL”. Una vergogna, se consideriamo che c’è un impegno messo nero su bianco nel 2018 e mai rispettato», chiosa Baldin.

«Gli ultimi dati Inail relativi al Veneto mostrano una crescita degli infortuni (mortali e non) del +19,88% tra il 2021 e il 2022, quando complessivamente si sono registrati 84.547 infortuni. Venezia, la mia provincia, è maglia nera per numero totale di infortuni, con 15.347 casi e un incremento del +33,57%, ben al di sopra della media nazionale (+24,63%)», dichiara la consigliera regionale, richiamando i dati presentati nel mese di dicembre dalla Cgil di Venezia. «Non da ultimo, c’è il fenomeno allarmante dello sfruttamento del lavoro minorile e degli infortuni ad esso connessi: non dimentichiamo che Unicef Italia ha collocato il Veneto al primo posto nella triste classifica dei minori morti sul lavoro», conclude la consigliera regionale.

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

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