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Comunicati stampa

Montagna veneta, la Regione intende garantire anche alla servizi sanitari adeguati allo stesso livello di quelli offerti a chi vive in pianura?

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La Regione intende garantire anche alla montagna veneta servizi sanitari adeguati allo stesso livello di quelli offerti a chi vive in pianura? Lo chiede il Movimento 5 Stelle del Veneto tramite un’interrogazione alla giunta regionale formalizzata dalla consigliera Erika Baldin.

Il provvedimento prende le mosse dall’annuncio dell’avvio dei cantieri, previsto per l’anno prossimo, del nuovo ospedale di Conegliano. La struttura sarà realizzata con un avanzo di amministrazione di 20 milioni dell’ex Ulss7 e con un contributo di 30 milioni della Regione: si tratta di un polo ospedaliero da sei piani e 319 posti letto, moderno e sostenibile, tecnologicamente avanzato e flessibile per adattarsi alle esigenze del territorio. Il progetto prede altri lavori per un ulteriore investimento di 24 milioni e mezzo di euro in altri sei anni.

“A fronte di questo nuovo progetto si registrano, invece, criticità per quanto riguarda la situazione degli ospedali di montagna, in particolare quello di Agordo – spiega Baldin – mentre, infatti, per la realizzazione del nuovo ospedale di Conegliano la Regione ha stanziato ben 30 milioni di euro, segnaliamo che in provincia di Belluno per la ristrutturazione del pronto soccorso dell’ospedale di Agordo è stato chiesto un contributo da parte dei comuni di 2,5 milioni di euro a valere sui fondi di confine rispetto allo stanziamento di 500 mila euro da parte della Regione”.

E non finisce qui: “Per l’ospedale di Feltre – rivela la consigliera – sono stati impiegati 8 milioni di euro sempre attingendo dalle risorse dei fondi di confine per la realizzazione delle piastre chirurgiche e per la ristrutturazione di Lamon sono stati utilizzati altri 5,5 milioni di euro ancora una volta dai fondi di confine”.

“Sembra proprio – dicono i 5 Stelle veneti – che la Sanità regionale abbia scelto di privilegiare la pianura a svantaggio della montagna che deve contare ed aspettare esclusivamente sulle disponibilità dei fondi di confine per effettuare investimenti nelle strutture sanitarie”.

La consigliera ha quindi interrogato la Regione per sapere “se intenda garantire anche ai cittadini che risiedono nelle aree periferiche e di montagna servizi sanitari adeguati e paritari a quelli offerti ai cittadini che risiedono in aree di pianura – si legge nel provvedimento – prevedendo adeguate risorse ed investimenti nella sanità che prescindano dalle risorse dei fondi di confine assegnati ai Comuni”.

erika baldin

The author erika baldin

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