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INFORTUNI MORTALI NEI LUOGHI DI LAVORO, LA REGIONE INVESTA DI PIÙ NEGLI SPISAL E CONVOCHI I SINDACATI OGNI TRE MESI, COME PREVISTO DAL NUOVO PIANO DI SICUREZZA

Venezia, 16 giugno 2025 – Ventisette infortuni mortali nei luoghi di lavoro in Veneto da gennaio a maggio 2025, contro i 21 nello stesso periodo di un anno fa. Cifre doppie nell’area metropolitana di Venezia, da tre a sei. Sono 160 in più le denunce nel territorio regionale, in dodici mesi: i dati periodicamente forniti dall’Osservatorio Vega di Mestre somigliano a un bollettino di guerra. «Altro che diritti fondamentali snobbati nei giorni del referendum, altro che battaglia per il salario minimo -commenta Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale- in Veneto più ancora che nel resto d’Italia l’impiego non è solo precario nei contratti e mal pagato, quindi povero. Ma è anche molto insicuro, se uscendo per recarsi al lavoro non c’è la certezza di tornare».

Più volte la consigliera ha sollecitato la Giunta di palazzo Balbi a investire di più negli SPISAL, il servizio (in capo alle ULSS) di prevenzione e controllo nei luoghi di lavoro: «Ogni volta la risposta è la stessa, ovvero vaghe promesse e niente di concreto a bilancio -spiega Baldin- ma è evidente che allocando maggiori risorse per l’assunzione di personale qualificato gli SPISAL hanno la possibilità di intervenire in maniera più capillare quando gli incidenti non sono ancora avvenuti, anziché limitarsi alle indagini successive a ogni tragedia, che recentemente ha colpito lavoratrici e lavoratori di età compresa tra 19 e oltre 70 anni. Rinnovo l’invito a ricavare risorse da destinare alle singole ULSS e vincolate proprio a questo specifico aspetto».

In tema di prevenzione, un mese fa è stato approvato un nuovo accordo riguardo la formazione in materia di sicurezza, che vincola i datori di lavoro a dotare le maestranze di ogni informazioni preventiva necessaria: «Il Piano strategico 2025/2027 -continua l’esponente del M5S- prevede monitoraggi trimestrali, quando si riunisce il Comitato regionale di coordinamento. Esso è chiamato a valutare l’impatto delle azioni concluse, e nel caso a rimodularne l’efficacia. Per questo motivo, chiedo che almeno ogni novanta giorni vengano convocate anche le organizzazioni sindacali più rappresentative, al fine di concertare la messa in pratica dei provvedimenti dovuti sulla scorta di tale verifica», conclude Erika Baldin. 

erika baldin: